Un salume spalmabile unico al mondo, per palati forti e curiosi: parliamo di ‘nduja, probabilmente la specialità calabrese più amata e conosciuta. Un insaccato di maiale che si può mangiare così com’è, come antipasto o merenda, ma anche usare in alcune ricette sfiziose e decisamente “calienti”.
Ma come è fatta la ‘nduja? Si tratta di un insaccato dalla preparazione molto semplice a base di pochi ingredienti: spalla, pancetta, guanciale, coscia e sottopancia di maiale vengono tritati finemente e lavorati con l’aggiunta di peperoncino piccante, sia fresco sia essiccato, nella proporzione di 1 a 3 rispetto alla carne. Il peperoncino è senza dubbio l’ingrediente fondamentale: dona infatti il sapore deciso e il colore rosso vivo a questo salume. Gli ingredienti, una volta amalgamati, vengono insaccati nel budello naturale del maiale, anche detto budello cieco. Una volta pronta, la nduja viene affumicata bruciando, come da tradizione, legno di ulivo: successivamente l’insaccato viene essiccato e stagionato in un luogo fresco per un periodo di tempo che va dai 3 ai 5 mesi. Caratteristica essenziale della nduja è il suo essere priva di coloranti o conservanti: il peperoncino infatti è un antiossidante naturale che permette la conservazione di questo insaccato. La ricetta tradizionale della ‘nduja è originaria della provincia di Vibo Valentia in Calabria, nello specifico di Spilinga, sull’altopiano del Poro: un piccolo comune diventato famoso proprio per la produzione di questo salume.
Una volta aperta, la ‘nduja si conserva in luogo fresco e asciutto, lontano dai raggi solari o da altre fonti di calore: ben conservata può durare fino a 4 mesi. In alternativa, esiste la ‘nduja in barattolo, decisamente meno caratteristica ma abbastanza pratica: una volta aperta ricordati di coprirla con dell’olio per evitare la formazione di muffe. La ‘nduja in barattolo si conserva però in frigorifero e non dura più di 4-5 giorni, una settimana al massimo. È sconsigliato congelare la ‘nduja a causa dell’elevato quantitativo di grasso che si separerebbe dalla carne.
Come dicevamo, la ‘nduja è un ingrediente versatile, oltre che un insaccato: spesso si usa sulla pizza, sulla focaccia o su altri tipi di pane realizzati in casa, per delle bruschette dal gusto deciso. Si può usare per realizzare dei condimenti per la pasta, ma anche come base per il risotto, o per dare un tocco di piccantezza ai secondi piatti di carne bianca e anche in alcune pietanze a base di pesce, soprattutto baccalà, altra specialità regionale. Ottima con le patate, la ‘nduja può ravvivare anche dei contorni in umido. Puoi servire la ‘nduja come antipasto, accompagnandola con formaggi come il caciocavallo o la ricotta, per creare un contrasto davvero saporito. Ecco allora qualche ricetta semplice e invitante per provare a usare la ‘nduja in cucina.
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